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colleghi precari e non, soprattutto voi che insegnate in realt�
critiche come quelle dei profesionali, questo � cio che puo accadervi
inaspettatamente durante una mattinata di lavoro.
Le 33 note disciplinari individuali che risultano dal registro di classe.(in poco pi� di due mesi)
Le 4 note disciplinari collettive tra cui una sospensione collettiva richiesta dalla collega di matematica,
per aver trovato sulla cattedra "un oggetto improprio" (preservativo).
Dopo la sospensione, gli alunni
avevano l'obbligo di rientrare accompagnati dai genitori (nessuna di queste note � mia). Personalmente, com'�
nel mio stile, avrei fatto notare a quegli alunni che un loro rappresentante stava in piedi sulla cattedra.
La pistola ad aria compressa che avevo sequestrato e consegnato in vicepresidenza, fatto gravissimo
che il Preside non ha ritenuto di denunciare, occorrer� provvedere.
Si fa presente che dopo gli inutili esiti delle note disciplinari nei confronti degli alunni, il
sottoscritto nel Collegio Docenti del 12.11.99 era intervenuto facendo presente ai colleghi ed al
Preside che la grave situazione disciplinare generale dell'istituto avrebbe dovuto essere attentamente
valutata; che si dovevano prendere delle misure straordinarie, oppure ci si sarebbe dovuti presto
difendere con delle strategie che il sottoscritto aveva gi� sperimentato in realt� altrettanto
critiche, cio� recitando a volte la parte dell'insegnante che quando si arrabbia fa paura.
Questa mia affermazione � stata fatta in tempi non sospetti e molto prima che la situazione degenerasse.
Al Sig. Preside quindi, che mi ha detto di non sapere che cosa mi passasse per la testa quando ho
messo in atto la mia "stravagante" strategia educativa, rispondo che avrebbe dovuto agire tempestivamente
e con maggior risolutezza e rigore nei confronti di quegli alunni che tante volte erano stati segnalati.
(come pu� il Preside restare a guardare senza saper cosa fare in una situazione che perdurava da tempo
e che un suo insegnante segnalava preoccupato?)
Inoltre data la fragile situazione famigliare ed i trascorsi di violenza subiti dall'alunno B. il
Preside avrebbe dovuto segnalare con cura ed attenzione al consiglio di classe, o ai singoli insegnanti
della 1 MB la situazione del ragazzo. Io invece ne sono stato messo al corrente solo il 23.11 dalla
madre dell'alunno.
Il Preside ha segnalato il comportamento tenuto dal sottoscritto nella classe 1MB in data 22.11.99 con un fax del 23.11.99, in Provveditorato ma forse ha scordato di segnalare anche il comportamento della classe, e quello oltremodo turbolento, di alcuni alunni presenti quella mattina, cosa che avrebbe potuto fare poich� era presente in classe assieme ad un altro insegnante.
Fin dai primi minuti della 5a ora avevo notato che l'alunno B. era oltremodo irrequieto, spiandomi
da dietro la sua frangetta di capelli colorati con un sorriso sornione tamburellava sul banco, molto
dimessamente il sottoscritto gli consigliava di andarsi a fare un giro per tranqullizzarsi. L'alunno
usciva, dopo qualche tempo chiedeva il permesso di rientrare; lo invitavo a fermarsi all'ingresso,
cercavo di tenere separate le polveri, da una parte B. fremente dall'altra, T., C., S. e P. con i quali
a fatica cercavo di instaurare un dialogo didattico. Ignorando le provocazioni che reciprocamente
questi alunni si rivolgevano. Imperterrito ed ostinato cercavo di parlare di fisica. Ad un certo
punto l'alunno B. senza peraltro chiedere permessi prendeva una sedia e sedeva proprio all'ingresso
dell'aula mettendo i piedi su un tavolo. Io ignorando la provocazione continuavo a far lezione. E`
proprio cos� che il Prof. C.A. trovava l'alunno, e per entrare era costretto a chiedere permesso.
Mentre il collega con due suoi allievi di un'altra classe si recavano in fondo all'aula per eseguire
un lavoro, io cercavo sempre di cogliere un barlume di logicit� nei ragionamenti dell'alunno T. al
quale avevo chiesto di scrivere la formula dell'area del rettangolo. L'alunno che in pi� occasioni
mi ha esplicitamente confessato di non essere minimamente interessato alla scuola, che frequenta
perche obbligato, mi chiedeva, che cosa fosse un rettangolo (evidente l'intento provocatorio). A
questo punto l'alunno P., spostandosi dal suo posto estraeva da uno zaino un walkman, gli ingiungevo
di consegnarmelo, ottenuto l'aggeggio, realizzavo che forse per placare gli animi era necessaria una
scrollatina, dopo aver intimato un'ultima volta il silenzio ed osservando che la baraonda continuava,
aprivo una finestra e scaraventavo l'oggetto nel cortile.
Ottenevo l'attenzione e alcuni istanti di tranquillit� poi, improvvisamente si scatenava l'ira di B.,
proprietario del walkman, al quale avrei anche chiesto scusa se non avesse scaraventato il cestino
della carta e la sedia su cui era seduto, verso il fondo dell'aula, mi si fosse avvicinato con chiaro
atteggiamento agressivo gridando: "ti far� mandare via dalla scuola, vado a chiamare il Preside".
Cos� B. usciva dal laboratorio ed avemmo alcuni minuti di tranquillit�.
L'alunno ritornava poco dopo con il Preside, mi si avvicinava con fare minaccioso, e sovrastandomi
(ero seduto) con un tono ironico ed arrogante, mi gridava a gran voce: "lei crede di essere figo perch�
ha buttato dalla finestra il mio walkman?" a questo punto anche il Preside mi era testimone. (l'alunno,
che mi aveva ripetutamente minacciato, era quello pi� volte rientrato ed uscito senza permesso).
Era necessario dare un forte segnale deciso alla classe e poich� il Preside non si decideva ad intervenire,
afferravo il ragazzo per il maglione e mentre lui mi insultava io gli dicevo che gli avrei fatto fare la
fine del suo walkman.
Finalmente il Preside si decideva ad intervenire e, aiutato da alcuni alunni, bloccava per le spalle B.
che, cercando di aggredirmi, opponeva resistenza. Il Preside, perdendo quasi l'equilibrio (parole sue del
24.11.99) trascinava fuori dalla classe l'alunno. Sono questi sicuramente i motivi delle contusioni e
dello stato doloroso diagnosticato dal medico di guadrdia del pronto soccorso.
Sono profondamente amareggiato nel riscontrare che, in questa realt� scolastica dove un Preside si sente
intimidito al punto da non reagire, l'insegnante non ha strumenti per arginare l'incontenibile esuberanza
di questi alunni immaturi e privi di ogni contegno morale che, eruttano, scorreggiano, bestemmiano, si
insultano, mangiano, bevono, ascoltano la musica, chiacchierano, si telefonano ecc. ecc. Con fare arrogante
sfidano apertamente senza ritegno l'autorit� dell'insegnante e del Preside, ignorano ogni regola, convinti
di avere solo diritti ma nessun dovere; provocano, alzandosi dal loro posto, sobillano ed intimidiscono i
compagni che dimostrano interesse per le lezioni. Saggiano la pazienza dell'insegnante oltre ogni limite
umanamente consentito. Il loro unico scopo �, lo confessano apertamente, vincere una battaglia con i
loro genitori che a scuola li costringono a venire, sperano di essere sospesi per fare vacanza. Sono
alunni profondamente demotivati allo studio, per i quali la scuola � un felice e caldo ritrovo dove parlare
del pi� e del meno, giocare divertirsi, ridere, scherzare ma mai ed in nessun caso impegnarsi per
imparare dei contenuti didattici.
I loro valori sono deviati, mi sento spesso dire: "se mi pagassero forse anche studierei", "non mi importa
nulla io devo far passare questi due anni e poi vado a lavorare", "a me non serve il titolo di studio, lavorer�
con mio padre".
Questi ragazzi avrebbero bisogno di percorsi alternativi, ma non si pu� sempre fare lezione viaggiando in Internet,
o nei laboratori che amano. Bisognerebbe attrezzare una scuola diversa per loro, oppure ripristinare il vecchio
professionale con meno teoria e pi� laboratori operativi (questo � ci� che chiedono quando riesci a parlare con
loro, ed io ci parlo spesso).
Spero che il Provveditore si renda conto che in queste condizioni assolutamente straordinarie servono a volte delle
strategie non consuete (dopo dieci anni di insegnamento ai professionali credo di aver acquisito una certa esperienza).
Voglio credere che non mi verr� negata la possibilit� di chiarire questo assurdo malinteso al pi� presto, che non mi sar�
rifiutato un colloquio magari anche assieme al mio Preside.
Mi riservo eventualmente di agire in tutte le opportune sedi al fine di tutelare i miei interessi e la mia dignit� professionale.